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09 - Il senso del trascendente

Una ragazza, mora, con lunghi ricci che le incorniciavano le spalle scendendo fino a metà schiena attirò l'attenzione di Zarathustra. Se ne stava in disparte ascoltando con attenzione le parole del saggio. Grassottella ed insicura sembrava quasi non avesse il coraggio di avvicinarsi. Sembrava una strana forma di deferenza e di rispetto, unita a una naturale timidezza.  

Zarathustra prese a guardarla con fare paterno, come vincere l'insicurezza della ragazza. Come il suo sguardo incrociava quello di lei, essa prontamente lo abbassava. Quel gioco di sguardi durò per un certo tempo, finché la ragazza, preso il coraggio a due mani timidamente iniziò a parlare.

« Questo incontro mi sorprende. Ho letto quanto ha scritto Nietzsche su Zarathustra. Mi meraviglia incontrarlo oltre un secolo dopo qui, nella mia città, come un highlander, eternamente vivo. Non so capacitarmene, ma dalle parole che pronunci e dalla loro intonazione, capisco che quanto tu dici sia vero.  Apprezzo sicuramente la passione con cui ti rivolgi a me e agli altri ragazzi. Tuttavia, sento il bisogno di farti una domanda, forse scomoda, sicura del fatto che saprai darmene una spiegazione. »

Queste parole furono seguite da una lunga pausa. Per la prima volta il suo sguardo, fattosi più gagliardo, riuscì a sostenere quello del saggio che interrogava. Non appena egli ebbe annuito con il capo, iniziò a formulare la propria domanda.

«Le ideologie che avevano guidato i nostri padri sono naufragate nel nulla da cui venivano. Facciamo fatica a trovare risposte credibili e viviamo nel disperato tentativo di dare un senso alla nostra esistenza. Molti si avvicinano alla religione, perchè non riescono a trovare altrove quelle risposte che cercano. Ma le risposte che le religioni forniscono loro sono spesso delle non risposte, delle semplificazioni dogmatiche contro cui non ci si può scontrare. Esse da un lato propongono un viatico verso qualcosa di grande, ma dall'altro si rivelano insufficienti a fornire risposte credibili ai problemi del mondo e soprattutto in grado di trasformare il mondo. Lavorare per la gloria di Dio, e soprattutto lavorare per il mondo che forse sarà dopo la morte sono il segno di una indebita manipolazione umana. Che senso ha parlare di un regno dei cieli che sarà, e che forse non conosceremo neppure, quando perdiamo la possibilità di realizzare il regno dei cieli in questo mondo? Che senso ha pregare i santi quanto dovremmo agire? »

Zarathustra sorrise annuendo con il capo. Dopo una pausa per riprendere fiato e raccogliere le idee la ragazza, ora rassicurata, continuò con convinzione.

« Coloro che si accontentano delle risposte delle religioni si trasformano in devoti e pian piano degenerano verso il fanatismo. perdono di vista l'obiettivo vero della religione, almeno di quella cristiana che io conosco. La religione è concepita per unire e non per dividere, anche se nelle degli uomini e delle donne, essa perde il proprio valore universale e, in quanto universale, non può e non deve e non può essere utilizzata per convertire, per opprimere e per dividere, La più grande manifestazione del miracolo divino è la vita e la vita, appunto unisce tutti e tutte le religioni. Non posso credere che un cristiano possa avere più diritto al paradiso di .un buddusta, un ebreo di un mussulmano. chi la pensa in questo modo non ha capito nulla, almeno credo. Una possibile risposta mi viene dalle tue parole, quando dici che l'uomo deve liberarsi dalle religioni, ma esse mi sembrano troppo forti ed oppressive, anche perchè riescono a far leva sulla smania di vivere che tutti abbiamo, io per prima... perchè riescono a fornire risposte irrazionali e spesso assurde alle ingiustizie e alle sofferenze, perchè...

« Come critico le religioni, critico anche il fatalismo che esse generano, e la stupidità degli uomini che credendo in una religione o in una ideologia, finiscono per sentirsi superiori alle leggi della natura, finendo per non capire le leggi naturali, che ci sono superiori e cui necessariamente tutti, anche gli uomini devono adeguarsi. Sono curiosa di capire che cosa mi direbbe una margherita in un campo. Sono curiosa che cosa la pensa della stupidità umana un torrente che esonda perché in montagna non si manutengono più i boschi e i prati, perché gli uomini voglio adattare alla lavorazione con le macchine, terreni scoscesi che sono fatti per essere lavorati con le macchine, che cosa ne pensa un fiume di argini innaturali che gli impediscono di allargarsi e di rallentare, in nome del cemento, ma anche in nome dell'incuria che lascia nei greti alberi pericolosi e ogni tipo di legname che si possono rivelare autentici pericoli e che in altri tempi sarebbero stati rimossi lasciando pulito il luogo delle acque. In questi giorni siamo a vedere i danni che nascono per le calamità, ma essi non sono forse dovuti al fatto che gli uomini abbiano smesso di rispettare le elementari regole di buon senso, frutto di migliaia di anni di storia che ci sono serviti a conoscere come la natura si comporta? Non è forse che gli uomini si siano illusi di poter governare la natura senza il minimo rispetto delle sue leggi? E questo atteggiamento dove ci sta portando? »

Zarathustra rimase sorpreso di fronte questa lunga ed articolata domanda.  

« In primo luogo vorrei ringraziarti per l'acuta e complessa serie di questioni che sollevi. Vorrei iniziare con un chiarimento di natura personale. Io credo nell'esistenza di Dio, non l'ho mai incontrato, ma non posso non credere. Tuttavia il Dio in cui credo non ha nulla a che fare con il dio delle religioni rivelate. Anzi mi oppongo ad esse con quanta energia ho in corpo. Ricordo un vecchio slogan fascista: "Credere, obbedire combattere". Esso profondamente fondato sul degrado personale che ci chiedono le religioni, è l'esatto opposto dell'uomo che predico. Si riassume anch'esso un trinomio: "Conoscere, scegliere, amare".  

«Questa è la differenza tra il falso monoteismo rivelato e le religioni cosiddette politeistiche. Questa è la differenza tra l'uomo schiavo del peccato inventato da una religione che diviene politica, e l'uomo libero di scegliere. Ma questa differenza ci spiega anche, come vedremo le ragioni per cui l'uomo cessando di conoscere le leggi naturali ha fatto simili disastri che oggi non possono fare altro che ritorcesi contro di lui. Ma a questo ci arriverò dopo. Sono necessarie alcune considerazioni preliminari e necessarie. »



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