E’ dall’Italia, il più in crisi, decadente e gerontocratico di tutti gli Stati, che noi lanciamo questo nostro dirompente manifesto del Nuovo Futurismo. Abbiamo il dovere di impegnarci per ringiovanire la società per liberare il paese dalla fetida cancrena di politicanti corrotti, di burocrati disumani, di sindacati affaristici, di evasori fiscali, cui dobbiamo il fallimentare risultato cui ci hanno portato.
Per troppo tempo l’Italia è stata un mercimonio di mediocri raccomandati e di stata il mercato di una Casta immonda che l’ha violentata e saccheggiata per incapacità e corruzione. Noi vogliamo impugnare la scopa e pulirla da questi parassiti.
In verità, crediamo che il tempo di ridare voce alle nuove generazioni, a noi giovani ebbri del loro ingegno e della loro volontà ambiziosa. Basta con questi moribondi, con questi gerontocrati infermi, incapaci di comprendere l’avvenire, poiché per essi ogni futuro è precluso… Noi non vogliamo più saperne, di questo passato triste e negativo. Alla loro marcescenza opponiamo la forza delle idee e delle azioni. Noi siamo giovani e forti futuristi!
I più anziani fra noi hanno quarant’anni e per dirla con Marinetti: “eppure, noi abbiamo già sperperati tesori, mille tesori di forza, di amore, d’audacia, d’astuzia e di rude volontà; li abbiamo gettati via impazientemente, in furia, senza contare, senza mai esitare, senza riposarci mai, a perdifiato… Guardateci! Non siamo ancora spossati! I nostri cuori non sentono alcuna stanchezza, poichè sono nutriti di fuoco, di odio e di velocità!… Ve ne stupite?… E logico, poichè voi non vi ricordate nemmeno di aver vissuto! Ritti sulla cima del mondo, noi scagliamo una volta ancora, la nostra sfida alle stelle!”
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